L’azione rappresenta l’unità minima di partecipazione al capitale di una società, dunque il sua valore nominale corrisponde ad una frazione di capitale sociale.
Acquistando un’azione Apple, ad esempio, diventi comproprietario della società, hai il diritto di partecipare alle assemblee degli azionisti ed hai anche il diritto, laddove sia previsto, di partecipare agli utili di fine anno in proporzione alla quota di società posseduta.
Nel caso di Apple, acquistando un’azione sei proprietario dello 0,000000000058% della società dato che ad oggi Apple ha 17,1 miliardi di azioni in circolazione.
Il valore nominale di un’azione non coincide con il valore di emissione (in quanto le azioni possono essere emesse per una somma superiore al valore nominale), né con il valore di mercato dell’azione, che invece esprime il valore riconosciuto dal mercato in base all’interazione tra domanda ed offerta.
Esistono diverse tipologie di azioni che sono quotabili sui mercati regolamentati, le quali si differenziano in base ai diritti economici e amministrativi ad esse associate:
- Ordinarie (ordinary share): Gli azionisti ordinari, pur avendo diritto a ricevere dividendi potenzialmente illimitati, non detengono alcun diritto speciale o garanzia in merito a una regolare distribuzione di essi. Gli azionisti ordinari sono gli ultimi a essere soddisfatti nella distribuzione del reddito e in caso di liquidazione del patrimonio societario. Una caratteristica fondamentale delle azioni ordinarie è rappresentata dall’attribuzione del diritto di voto nell’assemblea generale degli azionisti. Questi, infatti, pur non partecipando alla gestione operativa (svolta dai manager che agiscono nell’interesse degli azionisti stessi) esercitano un controllo indiretto sulle attività dell’impresa attraverso la nomina dei membri del CDA.
- Privilegiate (preference share): le azioni privilegiate beneficiano di privilegi nella ripartizione degli utili e nel rimborso del capitale all’atto dello scioglimento della società. In contropartita del privilegio economico, la legge permette una limitazione dei diritti amministrativi spettanti ai possessori di tali azioni, consentendo che il diritto di voto sia limitato alle sole assemblee straordinarie.
- Di risparmio (savings share): le azioni di risparmio non danno diritto di voto e sono privilegiate nella ripartizione degli utili (ogni società decide i privilegi economici da attribuire a queste azioni), nel rimborso del capitale in sede di liquidazione e in caso di riduzione obbligatoria del capitale sociale per perdite.
Le azioni ordinarie e quelle privilegiate possono essere emesse da tutte le società, mentre le azioni di risparmio possono essere emesse solo da società con azioni ordinarie quotate su mercati regolamentati italiani o dell’Unione europea.
Una delle più importanti caratteristiche proprie delle azioni è costituita dal beneficio della responsabilità limitata. Giuridicamente tale beneficio implica che le perdite imputabili alla società siano riferibili agli azionisti solo nei limiti dell’ammontare dei conferimenti inizialmente apportati a titolo di capitale di rischio, qualora il valore delle attività scenda al di sotto di quello delle passività. In altre parole, i creditori sociali non possono aggredire il patrimonio personale dell’azionista neppure nel caso in cui le perdite dell’impresa eccedono il valore del capitale apportato.