Inutile “combattere” la FED. É giunto il momento di comprare BTP? Unicredit crede di sì e il Boss?

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4 minuti (ma ne vale la pena)

I principali eventi che muovono i mercati finanziari esposti con imparzialità ma dal punto di vista di un tizio che sta “davvero” sui mercati.

La Watchlist

Partiamo come al solito dalla panoramica della nostra watchlist che si propone di fornire il quadro più ampio possibile delle principali asset class ed i principali mercati finanziari

La Watchlist del Boss

Asia

Ultima sessione della settimana all’insegna delle vendite su tutte le principali piazze asiatiche con l’Hang Seng particolarmente pesante a causa delle vendite sulle azioni più cicliche e maggiormente sensibili ai tassi d’interesse come le big tech della tecnologia Alibaba, Tencent e Meituan che hanno ceduto tutte tra il 2,3% e il 2,8%.

Principali listini asiatici

A fare notizia nel Continente oggi non sono le “solite note” big della tecnologia e le super indebitate società immobiliari (di cui i giornali, per una qualche ragione hanno smesso di parlare) bensì una banca…

Il banchiere scomparso

Guarda il grafico giornaliero di China Renaissance Holdings:

Il tracrollo di CRH

Non capita tutti i giorni che una banca perde un terzo del suo valore ed il motivo è anche uno dei motivi per cui si fa ancora tanta fatica ad investire in quella parte dell’emisfero, nonostante i multipli invitanti e gli stellari (almeno fino al Covid) tassi di crescita dell’economia. Ecco cosa è successo…

Le azioni della società di investimento sono crollate venerdì, dopo che la società ha detto agli azionisti di “non essere stata in grado di contattare il signor Bao Fam”.

Bao Fam

Bao Fam o “Mr. Bao” è il fondatore e l’amministratore delegato di China Renaissance Holdings ed uno dei principali broker di affari dell’intera Cina, i cui clienti includono società del calibro di Didi e Meituan. La società non ha specificato da quanto tempo il signor Bao era scomparso ma il notiziario economico cinese Caixin ha citato fonti secondo cui il personale non è stato in grado di contattarlo per circa due giorni.
La notizia ha ovviamente rinnovato le preoccupazioni per un potenziale giro di vite di Pechino sui dati finanziari e tecnologici.

Europa

Anche in Europa le borse non sono state risparmiate dall’ondata di vendite “post-Loretta” con l’Eurostoxx 50 in ribasso dello 0,6% (ore 15:30) su cui pesano i cali superiori al 2% di Allianz ed Eni.

Sul versante nostrano ha fatto notizia la dichiarazione di Unicredit secondo cui l’attuale livello dei rendimenti dei bund a 10 anni è un’opportunità di acquisto.

Vale la pena fare un piccolo approfondimento a riguardo.

Rendimenti storici del BTP a 10 anni

Al momento i tassi sul decennale sono del 4,3% ed effettivamente è “tanta roba” se consideriamo che solo 18 mesi rendevano meno dell’1%.

Anche graficamente, come puoi vedere dall’immagine, notiamo che il rendimento del nostro BPT 10Y ha raggiunto, o è vicino, ad un picco che potrebbe rivelarsi un’ottima occasione d’acquisto sia per chi è in cerca di rendimenti costanti nel tempo (appunto le cedole) sia per chi ha obiettivi speculativi.

Se mi segui da un po’, saprai benissimo che il valore di un’obbligazione è correlato negativamente ai tassi d’interesse. Questo vuol dire che se i tassi di mercato scenderanno nei prossimi anni (diciamo al 2%), il valore di quell’obbligazione (che rende il 4,3%) salirà in misura significativa.

Ovviamente maggiore è la durata residua dell’obbligazione, maggiore sarà la variazione di prezzo. Si parla in questi casi di duration modificata.

BTP-1MG33 4,40

Per dart un’idea di quanto può variare il prezzo di un’obbligazione al variare dei tassi d’interesse dai un’occhiata all’immagine di sopra. Noterai che la duration modificata di un bond con vita residua 10 anni (BTP-1MG33 4,40) è di 7,89.

Questo vuol dire che se i tassi di mercato scendono del 2,3% (dal 4,3% al 2%) il valore di quell’obbligazione salirà di 2,3*duration modificata ossia di uno spettacolare 18,2%.

Ma guarda cosa succederebbe ad un’obbligazione con scadenza più lunga:

BTP-1MZ48 3,45

Con un duration modificata di 15,3 ed ipotizzando il solito calo dei tassi del 2,3% il BTP con scadenza 2048, salirebbe del 35,2%.

Ovviamente maggiore è la duration, maggiore sarà il rischio dell’investitore in quanto se i tassi dovessero salire, allora il valore dell’obbligazione scenderà in modo proporzionale alla duration modificata.

Se invece hai intenzione di detenere quel titolo fino alla scadenza (es. 2048) allora non dovrai preoccuparti delle variazioni del tasso di mercato in quanto alla scadenza, salvo non fallisca l’Italia, l’obbligazione verrà rimborsata a 100.

La domanda che ti starai ponendo a questo punto è se conviene o meno investire nei BTP ora.

Ecco il mio punto di vista che, come sempre, non vuole essere un consiglio finanziario:

Premesso che mi attendo altri 2 o 3 rialzi dei tassi della BCE (come vedremo a breve) e che ritengo possibile che il rendimento del decennale arrivi al 5%, hai 2 strade a tua disposizione:

  1. se hai intenzione di detenere il BTP a scadenza conviene tenersi su titoli con durata compresa tra 7-10 anni (ti offrono un buon rendimento ed in caso di aumento dei tassi, non devi aspettare 20 anni per riprenderti i tuoi soldi);
  2. se vuoi speculare sulla variazione di prezzo e credi che i tassi di mercato si stabilizzeranno una volta contenuta l’inflazione europea, allora tanto vale investire in titoli con duration maggiore (oltre i 20 anni).

Scusami se approfitto di questo editoriale per farmi un pò di pubblicità ma ricordo, per chi ancora non lo sapesse, che ho finalmente riaperto le iscrizioni al mio corso sugli investimenti.

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Stati Uniti

Proseguono, senza grosse sorprese, le vendite sugli indici statunitensi dopo che il presidente della Fed Cleveland, Loretta Mester, ha affermato di aver visto un “caso economico convincente” per lanciare un altro aumento di 50 punti base alla prossima riunione di marzo.
A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato anche il presidente della Fed di St. Louis James Bullard, anche lui propenso ad un aumento di 50 pb alla prossima riunione di marzo.
Personalmente ritengo che queste “minacce” siano solo un bluff e che Powell sa benissimo che gli effetti dell’aumento di tassi più esponenziale degli ultimi 40 anni, hanno bisogno di tempo per poter essere apprezzati nel “mondo reale”.
Ecco, per quello che vale fare previsioni su un argomento così difficilmente prevedibile, quali sono le mie previsioni sui movimenti dei tassi d’interesse delle 2 principali banche centrali al mondo.

I tassi d’interesse della FED e della BCE

Ritengo quindi che, quando alla prossima riunione del 16 marzo, assisteremo ad un rialzo di “soli” 25 p.b. ed allora sì che il mercato potrebbe cominciare a consolidarsi per avviare poi un rimbalzo più sostenibile e duraturo. Il tutto, ovviamente, dipenderà dalle prossime letture sull’inflazione a partire da quella del 2 marzo.

Questo articolo verrà aggiornato nel corso della sessione di oggi per permetterti di stare sempre al passo con gli ultimissimi avvenimenti di mercato.

Grazie per l’attenzione

The Investment Boss

 

 

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