Come investire in base al contesto economico. Il rapporto tra azioni e obbligazioni

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Nello scorso articolo abbiamo parlato di Cosa vuol dire investire sui mercati finanziari e delle principali asset class d’investimento.

Oggi vedremo come investire in base al contesto economico in ognuna di quelle asset class.

Come investire in base al ciclo economico

Questo articolo è parte di una serie di articoli sull’educazione finanziaria che troverai d’ora in avanti all’interno del mio blog.

Ti consiglio di seguirlo con costanza per apprendere le nozioni base dell’economia e della finanza e per restare aggiornato sui principali avvenimenti che muovono ogni giorno i mercati finanziari (e i nostri portafogli) ed investire come un Boss.

 

Azioni e Obbligazioni

Per capire dove e come investire in base al contesto economico non potevamo non partire da 2 delle asset class più presenti nei portafogli degli investitori: azioni e obbligazioni.

La performance relativa di azioni e obbligazioni ha storicamente una correlazione inversa. Cosa vuol dire?

Quando l’economia è in forte crescita e si ha un basso tasso di disoccupazione, le azioni tendono a dare buoni risultati poiché i consumatori spendono e gli utili societari aumentano. Allo stesso tempo, le obbligazioni potrebbero sottoperformare all’aumentare dei tassi di interesse per tenere il passo con la crescita economica e l’inflazione.

Quando l’inflazione è alta le obbligazioni possono andare relativamente peggio se il tasso della cedola è inferiore al tasso di inflazione. Banalmente, non avrai convenienza ad investire in un prodotto che rende il 2% se l’inflazione è superiore all’8% (come in questo momento storico) .

Quando l’economia sta andando male e la recessione colpisce, la disoccupazione aumenta e le famiglie cominciano a limare i consumi a danno dei profitti aziendali. Questo, a sua volta, può pesare sui prezzi delle azioni.

In questo contesto poiché i tassi di interesse scendono in risposta a un’economia in calo, le obbligazioni potrebbero sovraperformare.

Ricorda che il valore delle obbligazioni è inversamente proporzionale al tasso di rendimento.

Se il tasso sale, il valore delle obbligazioni scende. Immagina un’obbligazione che rende il 3%.

È evidente che se il tasso sale e ora le nuove obbligazioni rendono il 4%, quella che rende il 3% sarà meno appetibile per gli investitori.

Se invece i tassi di mercato scendono al 2%, la vecchia obbligazione che rende il 3% sarà molto appetibile per gli investitori che faranno a gara per comprarla, facendone lievitare il presso.

La maggior parte dei professionisti finanziari consiglia un mix di portafoglio composto da azioni e obbligazioni.

La strategia di investimento più utilizzata prevede un rapporto azioni/obbligazioni al 40% e 60%.

Durante questo nostro percorso vedremo però gli svantaggi di questa strategia.

Ti anticipo che il primo e più importante di questi svantaggi è la performance. I portafoglio 60/40 tendono a sottoperformare i portafogli più esposti all’azionario a parità (o quasi) di volatilità.

L’effetto TINA

Un’ultima considerazione circa il rapporto tra azioni e obbligazioni è il loro legame inverso ai tassi d’interesse. Quando i tassi di rendimento delle obbligazioni sono elevati, allora queste tenderanno ad essere favorite alle azioni per il cosiddetto effetto TINA.

L’effetto T.I.N.A. (acronimo di There Is No Alternative) consiste nella condizione economica per cui le asset class più rischiose (come le azioni) tendono a prosperare proprio perché sui mercati non ci sono alternative d’investimento valide.

Quando invece i rendimenti delle obbligazioni cominciano a diventare allettanti (immaginiamo una investment grade che rende il 4,5% o il 5%) allora è evidente che gli investitori (soprattutto gli istituzionali) sposteranno i capitali dal più rischioso mercato azionario al meno rischioso mercato obbligazionario.

Gli investimenti “alternativi”

Anche altre classi di attività possono essere avvantaggiate in determinati contesti economici.

Vediamo ad esempio come performano in base al ciclo economico:

  • immobiliare;
  • Materie prime (escluso l’oro);
  • Private equity;
  • Oro;
  • Cash (o conti deposito).

Gli investimenti immobiliari

Un’economia forte e un basso tasso di disoccupazione possono portare a un robusto mercato immobiliare, il che può favorire gli investimenti immobiliari sia diretti che tramite ETF o, per i più esperti stock-picking. C’è però da considerare che l’aumento dei tassi di interesse può frenare i prestiti ipotecari. Possiamo affermare che gli investimenti nel mercato immobiliare tendono a garantire buone performance in contesti economici di crescita ma a condizione che i tassi d’interesse rimangano stabili.

Le Materie Prime

Materie prime: gli ambienti inflazionistici possono portare a un aumento dei prezzi di alcune materie prime, rendendole una classe di attività favorevole da utilizzare come copertura contro l’inflazione.

Il Private equity

Il Private equity può sovraperformare in un contesto di bassi tassi di interesse e liquidità elevata. Di contro però dobbiamo dire che questi tipi di investimenti non sono sempre disponibili per i singoli investitori e possono richiedere un esborso significativo di liquidità e presentare livelli di liquidità inferiori.

L’oro

L’oro merita un piccolo paragrafo a parte rispetto alle altre materie prime in quanto considerato il bene rifugio per eccellenza.

L’impennata dell’oro durante il Covid

In quanto bene rifugio, l’oro tende a comportarsi bene in tempi di incertezza economica, tensioni geopolitiche e durante un ambiente inflazionistico. Ciò è stato particolarmente vero durante il Covid, in cui abbiamo visto l’oro salire ai massimi storici (oltre 2.030$ l’oncia) nell’estate 2020.

Cash is king (ma non sempre)

Liquidità e strumenti equivalenti (ad es. fondi del mercato monetario e CD): anch’essi tendono a funzionare relativamente bene in ambienti economici incerti o volatili perché anch’essi sono considerati un bene rifugio.

Il cash è la 5° asset class più performante YTD

Gli investitori possono rivolgersi alla liquidità come un modo per preservare il proprio capitale e limitare l’esposizione al rischio al ribasso durante i mercati ribassisti. Tuttavia, in un ambiente stabile e con bassa inflazione, la liquidità di solito non fornisce rendimenti elevati quanto altre classi di attività come azioni o obbligazioni.

É consigliabile comunque detenere sempre una (più o meno) piccola percentuale del portafoglio in contanti (o conti deposito) sia per preservare il capitale in contesti di elevata volatilità sia per esigenze di liquidità a breve termine o spese impreviste.

La liquidità degli investimenti

Un altro aspetto da considerare per capire come investire in base al contesto economico è la liquidità delle asset class selezionate.

Quali sono le asset class meno liquide?

Generalmente, i terreni e gli immobili sono considerati tra gli asset meno liquidi, perché l’acquisto o la vendita di un immobile al prezzo di mercato può richiedere molto tempo.

Gli strumenti del mercato finanziario sono i più liquidi, perché possono essere facilmente venduti per il loro intero valore. Noi cercheremo di prediligere quelli.

E in contesti ad alta inflazione?

Quali asset class ottengono buoni risultati durante i momenti di alta inflazione?
Gli immobili e le materie prime sono considerati buone coperture contro l’inflazione perché il loro valore tende a salire con l’aumentare dei prezzi.

Inoltre, come sta accadendo proprio negli ultimi mesi, anche alcuni titoli di stato stanno dando ottime soddisfazioni in contesti di alta inflazione. Parlo ovviamente degli inflation linked ossia i titoli di Stato indicizzati all’inflazione.

Per concludere

L’educazione agli investimenti è essenziale per ottenere soddisfazioni economiche in questo settore così come è essenziale evitare gli investimenti che non si comprendono appieno (Warren Buffett docet).

Il consiglio che mi sento di dare in questa sede è di affidarsi a raccomandazioni di investitori esperti, ignorando i “suggerimenti caldi” da fonti inaffidabili (leggasi meme-stock).

Quando consulti professionisti, cerca consulenti finanziari indipendenti che vengono pagati solo per il loro tempo e non quelli quelli che riscuotono commissioni a prescindere dalla performance.

Un metodo per non commettere errori e rischiare di doversi accontentare di rendimenti irrisori è quello di investire in autonomia dopo aver raggiunto un buon grado di dimestichezza con il mondo dei mercati finanziari. A tal proposito mi permetto di consigliare il mio corso sugli investimenti. Ovviamente non ti chiedo di andare sulla fiducia ma di seguire le lezioni di prova gratuite per capire se si tratta della solita fuffa o se invece ho davvero qualcosa di importante da insegnare.

Grazie per l’attenzione.

Nel prossimo articolo vedremo cos’è e come funziona il mercato azionario.

Questo post non non costituisce in alcun modo servizio di consulenza finanziaria né sollecitazione al pubblico risparmio.

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