Wall Street recupera le perdite post-inflazione. AirBnb vola a mercati chiusi

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90 secondi

Wall Street sulle montagne russe dopo il dato più atteso della settimana con i trader che sono passati da fiduciosi a disperati subito dopo il dato sull’inflazione più alta del previsto, poi come molto spesso accade, la disperazione si è trasformata in una strana euforia con un movimento rialzista molto marcato a circa un’ora dai dati sul CPI (probabilmente attribuibile alle coperture sulle opzioni) per poi tornare a scendere ed infine recuperare nel finale.

Panoramica

Ecco la panoramica a livello settoriale dell’S&P 500

Commento di chiusura

Le azioni statunitensi hanno chiuso in tono misto, poiché gli investitori hanno digerito l’attesissimo rapporto sull’indice dei prezzi al consumo e il suo potenziale impatto sulle future decisioni di politica monetaria della Fed.

L’indice principale e quello “core”, al netto di cibo ed energia, sono entrambi aumentati in linea con le stime ma su base annua l’inflazione è risultata leggermente più alta del previsto (6,4% vs 6,2%) e i 2 funzionari della FED che hanno tenuto una Conferenza in giornata: Harker e Williams, hanno subito colto la palla al balzo per ribadire quello che ormai tutti ci attendevamo dicessero ossia che il rimedio all’inflazione ostinata consiste in tassi di interesse più elevati per un lungo periodo di tempo.

La buona (e inaspettata) notizia

Le azioni hanno ridotto le perdite dopo che il buon Patrick Harker, Presidente della Fed di Filadelfia  ha affermato che i politici si stavano avvicinando al punto in cui i tassi erano abbastanza restrittivi: “A mio avviso, non abbiamo ancora finito… ma probabilmente siamo vicini”.

Anche per Steve Sosnick, chief strategist di Interactive Brokers le parole di Harker sono state il motivo del recupero delle azioni nel finale di seduta: “Probabilmente le azioni stanno aumentando a causa di Harker” e non so se l’interpretazione di una frase più o meno “colomba” sia un motivo razionale per un movimento così importante aggiungerei…

Sul fronte micro

Coca-Cola  ha riportato un utile per azione (EPS)  di $0,45, in linea con le stime ma avrebbe potuto fare meglio se non fosse stato per il “super dollaro” che ha influenzato negativamente i margini e ciò è confermato dal lato dei ricavi che sono invece cresciuti del 7% $10,1 miliardi, leggermente al di sopra dei $ 10,0 miliardi previsti. Il margine operativo è stato del 25% per il trimestre, superiore rispetto all’anno precedente, poiché la metrica ha beneficiato di una forte crescita del fatturato, ma è stata influenzata sfavorevolmente dall’acquisizione di BODYARMOR.

AirBnb ha battuto di poco le stime degli analisti ma le azioni della società sono aumentate del 9,2% nel trading fuori orario, probabilmente per “festeggiare” il record di tutti i tempi del numero di notti prenotate in un anno:393,7 milioni. Nella lettera agli azionisti la società ha affermato che, sebbene le altre tech abbiano licenziato i dipendenti in massa, loro non prevedono nessun licenziamento.

 

Appuntamenti di domani

Domani giornata ricchissima di dati di rilievo tra cui le vendite al dettaglio e quelle dei beni essenziali tramite cui faremo i conti in tasca alle famiglie americane ma ne parleremo a tempo debito…

It’s still too high

Concludo ribadendo quello che ho già detto nel mio precedente articolo ossia che l’inflazione è ancora troppo alta e se abbiniamo i dati di oggi al rapporto sui posti di lavoro di gennaio (+517.000 nuovi assunti) dobbiamo ammettere che le recenti affermazioni dei funzionari della FED secondo cui è necessario aumentare ulteriormente i tassi e mantenerli elevati per un po’ di tempo non sono poi così tanto campate in aria ed oggi risultano molto più credibili rispetto a ieri quando in molti, me compreso, le consideravano poco più di un bluff per non gettare benzina sul fuoco.

Del resto la FED non ha nessuna intenzione di creare “wealthy effect” anzi, a questo punto sarebbe letteralmente controproduttivo.

Grazie per l’attenzione

The Investment Boss

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